Un viaggio nella storia iconografica: dall’Eden all’eternità

La sua storia iconografica ha le radici nella Genesi, dove l’Albero della Vita sorge rigoglioso nel Giardino dell’Eden, accanto all’Albero della Conoscenza del Bene e del Male. Con l’esilio di Adamo ed Eva dall’Eden, l’albero della vita diventa simbolo di una vita eterna perduta, ma anche di speranza e redenzione, promessa di una nuova esistenza in Paradiso.

Un viaggio tra culture e simboli

L’origine del simbolo dell’Albero della Vita risale al IX secolo a.C.: in alcune rappresentazioni di bassorilievi Assiri rinvenute in Mesopotamia, si può infatti osservare la connessione di Re Assurnasirpal II con la ricchezza e la fertilità dell’Albero della Vita. In Egitto, il faraone, considerato una divinità, è spesso raffigurato come il tronco dell’Albero della Vita, con i rami disposti a raggiera. L’albero viene associato alla forma della foce del Nilo, fonte di vita e prosperità, ed è considerato un ponte tra il mondo terreno e quello celeste. Nella civiltà greca, invece, l’Albero della Vita si sovrappone al mito dell’Albero dalle Mele d’Oro, custodito nel giardino delle Esperidi. Secondo i racconti mitologici, Eracle, emblema di forza e coraggio, dovette sconfiggere Ladone, il temibile serpente a cento teste, per raccogliere i tre pomi d’oro.

Gli elementi essenziali dell’Albero della Vita

Le caratteristiche fisiche dell’Albero della Vita assumono un valore simbolico. Scopriamo quale!

• Le radici, profonde e diramate, rappresentano l’attaccamento alla terra, alle tradizioni e alla famiglia e simboleggiano la stabilità, la forza e il nutrimento che ricaviamo dalla nostra storia e dalle nostre origini;

• Il tronco, robusto e forte, simboleggia la forza, la resistenza e la perseveranza. Rappresenta la capacità di superare le avversità e di rimanere saldi di fronte alle sfide della vita;

• La chioma, frondosa e rigogliosa, rappresenta la crescita, evoca l’aspirazione verso il cielo, la connessione con il divino e simboleggia la speranza, l’illuminazione e la realizzazione del proprio potenziale;

• I frutti dell’albero, invece, rappresentano i doni della vita e la promessa di un futuro migliore e simboleggiano l’abbondanza, la prosperità e la rigenerazione.

L’Albero della Vita: un simbolo immortale

L’Albero della Vita ha un passato molto ricco, che attraversa i secoli e ha ispirato artisti e diverse culture. Nel 1133 d.C., troviamo una rappresentazione dell’Albero sul mantello di Re Ruggero II: una palma separa due leoni che sbranano due cammelli, simbolo della vittoria dei Normanni sugli Arabi. In questa raffigurazione, la palma rappresenta l’Albero della Vita e simboleggia trionfo e prosperità.

Nel Rinascimento, l’Albero della Vita rimane un tema interessante e ricorrente nell’arte, comparendo in opere di artisti come Mantegna e Leonardo da Vinci. Nel XX secolo, però, l’Albero della Vita trova la sua massima espressione artistica con Gustav Klimt: il suo “Albero della Vita”, realizzato tra il 1905 e il 1909, è un’opera iconica che simboleggia amore, rinascita ed energia vitale.

Altri esempi significativi nella storia dell’arte:

Mosaici di Palazzo dei Normanni e Duomo di Monreale: l’albero centrale della fontana, che collega l’acqua alla vita;
Basilica di San Clemente a Roma: l’albero della vita si fonde con la croce, simbolo della nuova sorgente di vita;
Affreschi di Taddeo Gaddi: l’albero diventa la croce di Cristo, con scene della sua vita sui rami;
Vetrata della cattedrale di Chartres: l’albero di Jesse rappresenta lo sviluppo genealogico di Cristo;
Moschea di Sidi Saiyyed ad Ahmedabad: l’albero della vita diventa un ricamo di pietra nella finestra.

Nel corso dei secoli, l’Albero della Vita è stato raffigurato in molteplici modi, assumendo significati diversi e, con i suoi elementi e i suoi simboli, rappresenta un’immagine ricca di significato che ci accompagna nella vita.

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